WEM EDITORIAL #13 CHIARA DYNYS
Enlightening Books (2022)
In occasione della seconda edizione di Roma Arte in Nuvola 2022, WEM Gallery ha presentato per la prima volta l’ultima iconica serie degli Enlightening Books, opera che da più di dieci anni contraddistingue la produzione artistica di Chiara Dynys. L’opera consiste nella creazione di una biblioteca luminosa che racchiude al suo interno il sapere archiviato, tra memoria e oblio. L’installazione è parte delle collezioni permanenti della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma; Collezione del Quirinale, Roma; Collezione del Musei Civici di Venezia, Palazzo Fortuny, Venezia; Collezione del Museo MA*GA di Gallarate. Il progetto espositivo è stato accompagnato dal testo critico di Alessandro Castiglioni.
Frammenti tratti da
Libri e Parole. Note sull’opera di Chiara Dynys
Testo a cura di Alessandro Castiglioni
I libri e le serie di libri realizzate negli ultimi vent’anni da Chiara Dynys, sono a tutti gli effetti, elementi scultorei e installativi che intrecciano la dimensione archetipica della “forma libro”, a cui la cultura occidentale ha fatto e continua a far riferimento come metafora di conoscenza e la “luce” come elemento immateriale e ambientale, che assume il significato di scoperta e di visione.
Questa prospettiva permette di inserire la ricerca di Chiara Dynys all’interno di un più ampio dibattito legato al rapporto tra parola e immagine e in termini più ampi, quello del libro d’artista, che sin dalle avanguardie storiche, caratterizza uno specifico discorso legato alla pratica artistica contemporanea. Questa riflessione non è del tutto inedita e a dimostrazione di ciò basti citare la partecipazione di Dynys nel 2007 a La parola nell’arte al Mart di Rovereto, una delle più importanti mostre di riferimento relative proprio all’esplorazione dei rapporti tra immagine e parola nel corso di tutto il XX secolo.
Come ho già sottolineato nel libro Chiara Dynys and the Filmic Imaginary (Skira, 2022) questa sovrapposizione di immaginari è da rintracciare nella coesistenza di una matrice post-minimalista e di una surrealista che convivono nel lavoro dell’artista. In questi termini e in questo modo il libro diviene, sì un elemento scultoreo, ma anche uno spazio di attraversamento di riferimenti culturali.