Fuori posto / OUT OF PLACE (ad Ornavasso)
Editoriali

Fuori posto / OUT OF PLACE (ad Ornavasso)

Cosa ci fa una galleria d’arte con oltre 1000 mq di spazio espositivo ad Ornavasso, paese della provincia di Verbania che conta appena 3000 abitanti alle porte della Valdossola?

Probabilmente, anche voi vi starete ponendo la medesima domanda. WEM Gallery è un luogo bizzarro, innanzitutto perché all’interno di una fabbrica metalmeccanica
in attività, in secondo luogo perché lontano dai centri pulsanti del mondo del mercato dell’arte. In essa, piccole salette – un tempo uffici – si alternano fino a condurre il visitatore verso la monumentalità della sala espositiva principale: un enorme white cube dal pavimento di cemento, una costruzione che potrebbe appartenere di più ad una città come New York che ad un piccolo paesino di provincia.

Basta però guardare il paesaggio che si staglia al di là delle vetrate per rammentarci che non siamo tra lo skyline newyorkese, ma ai piedi delle Prealpi piemontesi. Lì,
proprio di fronte a voi, la Cava della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano giace silenziosa a ricordare un’altro tipo di monumentalità: quella del passato.
È proprio grazie al passato, o meglio, ad un bagaglio di conoscenze maturate in oltre settant’anni di attività, che dall’azienda metalmeccanica MEW – Magistris & Wetzel è nata nel 2021 WEM, suo riflesso speculare, come si intuisce dal nome, ma anche sua controparte opposta: dove MEW utilizza il know how tecnico per la produzione di componenti industriali in acciaio, WEM permette invece agli artisti con cui collabora la creazione di oggetti privi di funzionalità, dove è solamente la
componente artistica a dare loro valore.

Non è un caso che la mostra inaugurale di WEM Gallery si intitoli proprio OUT OF PLACE, letteralmente “fuori posto”. Si tratta della personale dell’artista romano di nascita ma giramondo per vocazione Daniele Sigalot, un affezionato degli spazi di Magistris & Wetzel, con cui collabora fin dal 2017. La mostra rappresenta una selezione di opere emblematiche e trasversali della sua ricerca artistica. Attraverso un approccio giocoso e ironico, lo scopo è quello di indagare tematiche quali l’attualità, la complessa griglia del sistema dell’arte, la gerarchia ad esso sottesa e stimolare infine il pensiero critico dello spettatore. Per farlo, Daniele Sigalot si avvale di un concetto antico, che affonda le sue radici fin nell’età classica: il paradosso.

Nell’Enciclopedia Treccani alla voce “Paradosso” si legge: “Affermazione, proposizione, tesi, opinione che, per il suo contenuto o per la forma in cui è espressa, appare contraria all’opinione comune o alla verosimiglianza e riesce perciò sorprendente o incredibile”. Non possiamo dire lo stesso anche per per WEM Gallery?
Non è forse un paradosso concreto la creazione di uno spazio dedicato all’arte – ciò che per definizione esclude ogni fine utilitaristico – all’interno di un luogo che ha fatto della funzionalità il proprio principale scopo, come una fabbrica?

C’è un’opera in particolare nella mostra OUT OF PLACE che meglio di altre esprime questo concetto: si tratta di Clearly not a paper boat, una barchetta di carta dalle dimensioni monumentali, posizionata in maniera permanente nel giardinetto antistante l’ingresso di WEM. “Un paradosso visivo, tanto spaesante quando ironico”, viene descritta dalla curatrice della mostra, Sonia Belfiore, la quale continua: “Clearly not a paper boat si trova in un contesto che non le appartiene,
all’ingresso di un’azienda in un’area industriale non percorsa da fiumi, ingigantita rispetto alle sue misure giocattolo, pesantissima perché realizzata in acciaio. Ciò le toglie non solo la sua caratteristica leggerezza, ma anche la sua funzione, la capacità di spostarsi, galleggiare e partire altrove. Grande e pesante, Clearly not a paper boat è fuori luogo. Bizzarra come singolare è la scelta di una realtà imprenditoriale metalmeccanica di dedicare parte delle sue energie e know how tecnico alla produzione di arte contemporanea. Fuori dagli schemi come lo è Ornavasso per il mondo dell’arte e la sua agenda”.

Sorprendente, aggiungerete voi dopo una visita in WEM.

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