WEM EDITORIAL #1 DANIELE SIGALOT
A portrait of you, everywhere
L’artista Daniele Sigalot (1976; Roma), ispirato dalla propria attitudine nomadica, traduce questa condizione con la serie A Portrait of You (2020 – ongoing) presentata per la prima volta con la mostra personale A portrait of Everyone, Everywhere (2020-2021) presso La Porta di Milano, Aeroporto di Milano Malpensa.
“Trovo sempre confortante spostarmi. Viaggiare in molti luoghi diversi ogni anno mi fornisce una serie di stimoli che spero di riprodurre, in un modo o nell’altro, attraverso il mio lavoro.” Daniele Sigalot
Inaugurata nel 2020, nel pieno dell’emergenza pandemica, la mostra riflette sul significato dei luoghi e del viaggio. L’esposizione presentava 12 maxi-installazioni che rappresentano le topografie di 12 diverse città di tutto il mondo, incise su una superficie riflettente in acciaio inox, disposte a semicerchio.
“Penso che il destino abbia un grande senso dell’umorismo. Poter finalmente rientrare in un aeroporto ma non prendere un volo è una cosa che trovo divertente”. Daniele Sigalot, dicembre 2020.
Sebbene le opere siano collocate in un Non-luogo, secondo la teoria del filosofo e antropologo Marc Augè, in questo caso lo spazio connota le opere di un denso significato. Gli aeroporti rappresentano il simbolo del viaggio e le opere, collocate in esso, amplificano l’impercettibile passaggio dei viaggiatori in una sospensione temporale e spaziale. Esse offrono un modo per fuggire dalla realtà , dando la possibilità di spostarsi in giro per il mondo, volando con l’immaginazione.
“Durante la mia vita ho vissuto in diverse città del mondo e quando mi spostavo in un posto nuovo, scoprivo sempre che qualcosa era cambiato in me. I luoghi in cui viviamo modellano noi stessi e influenzano il nostro modo di vivere, pensare, percepire e sperimentare ogni singolo elemento della nostra vita. Vorrei tradurlo attraverso un alfabeto comune e allo stesso tempo quasi invisibile”. Daniele Sigalot
L’artista modella il materiale attraverso il taglio laser: Modellando la materia, plasma l’immagine di ciò che si riflette, soprattutto le figure umane. Lavorando su forme, linee, geometrie e venature delle città, riflette sul significato dei luoghi nella formazione della nostra identità.
“Muoversi è diventato quasi un’abitudine necessaria. Se ci penso bene, l’installazione a Malpensa mi dà un’opportunità unica, quella di andare in un aeroporto senza dover partire per nessun luogo. Amo gli aeroporti, è abbastanza bizzarro ma io mi sento come a casa”. Daniele Sigalot
La serie A portrait of you esposta all’aeroporto di Milano Malpensa riflette sulle città che sono state significative per l’artista. Collocate in 5 diversi continenti, le opere permettono allo spettatore di fare un viaggio interiore, alla vigilia di uno fisico. Il volto e il corpo dei viaggiatori sono a Milano, eppure potrebbero essere in qualsiasi altra parte del mondo: New York o Londra, Pechino o Mosca, Buenos Aires o Berlino, Città del Capo o Roma e così via.
“L’artista rimette l’immagine del viaggiatore al centro dell’opera, riflessa in dodici lastre di acciaio supermirror disposte in due semicerchi, dove a qualcuno si sovrapporranno le mappe di altrettante città di tutto il mondo incise sul fondo riflettente, luoghi familiari, posti che gli stanno a cuore, che hanno sempre sognato di visitare, o che nemmeno conoscono.” Luca Beatrice, curatore e critico d’arte.
L’opera si completa così al solo riflettersi dello spettatore, quando lineamenti e topografia si incontrano sulla superficie riflettente e danno vita ad un risultato sempre diverso, nuovo, unico come unico è ogni viaggio che viene compiuto.
